Il piombo torna al centro delle discussioni a seguito del Reach Committee Meeting, tenutosi a Bruxelles lo scorso 19 novembre. In quest’occasione i rappresentati degli stati membri si sono riuniti per discutere della proposta della Commissione Europea di bando del piombo nelle munizioni nelle zone umide.
Uso del piombo nelle zone umide
DIVIETO DI USO DEL PIOMBO NELLE ZONE UMIDE
Oggetto di discussione da diverso tempo, nelle ultime settimane si è tornato a parlare del controverso tema dell’utilizzo del piombo per le munizioni da caccia nelle zone umide.
La commissione ha richiesto all’Agenzia Chimica Europea (ECHA) di preparare un dossier di restrizione, volto alla tutela dell’ambiente acquatico, dal momento che gli uccelli acquatici tendono ad ingerire i pallini che si depositano sul fondo di stagni e paludi, rimanendone intossicati.

Nel corso della riunione del Reach Committee, è stato chiesto alla CE da numerosi stati membri di rivedere la proposta di divieto, in quanto appare esagerata e presenta alcune criticità su tre concetti fondamentali:

- a definizione di “Zona Umida” proposta è molto ampia e riprende in toto quella contenuta nel trattato “Ramsar”, cosa che potrebbe causare difficoltà nell’identificazione delle stesse torbiere, acquitrini e pantani, creando restrizioni immotivate soprattutto nei paesi scandinavi e UK;
- lo spazio cuscinetto sul quale proibire l’utilizzo del piombo nelle munizioni è fissato a 400 metri di distanza dalla zona umida. Ciò potrebbe avere delle ricadute negative ad esempio per i campi di tiro che si trovano nelle vicinanza di tali zone,
- proponendo di vietare il possesso di munizioni a base di piombo durante la caccia nelle zone umide, questo vale anche per i cacciatori che attraversano le zone umide con il fucile scarico. Ciò potrebbe creare dei problemi circa l’attraversamento delle zone umide (e dei 400 metri di zone cuscinetto circostanti) da parte chi di deve recare in altre zone di caccia.